martedì 17 marzo 2009

Concept del progetto _Un passo avanti

Night Life

L'idea del mio progetto era quella di realizzare (...) un'architettura fatta di spazi dinamici specchio di una società che in continuo movimento, una società che vive anche di notte e che ha bisogno di nuovi spazi di aggregazione (...).
Discutendone in classe con gli architetti si è cercato di dare una connotazione più precisa a questa idea e di collocarla in uno spazio temporale ben definito.
Il concept diventa quello della "vita notturna" la realizzazione di questo progetto punterà a una precisa tipologia di utente, i giovani che vivono di notte.
Pensando ad un utente in particolare per il mio progetto mi è venuto subito in mente Dawid Bowie.

Stralci delle sue canzioni:



"(...) Ero completamente affascinato dalla mia città. Mi piaceva vederla evolversi, andava tutto così veloce. Nello spazio di una notte,una strada poteva cambiare completamente di stile (...)"

Considerazioni tratte da un'intervista da lui rilasciata e dalla lettura dei suoi testi.

Bowie vedeva Londra come una reazione alla mediocrità della sua periferia, alla sua vita noiosa, al suo tedio. Non c'era nulla da fare. Era un sollievo potere raggiungere Londra, dove nei piccoli club mettevano su i Rolling Stones, i Trident o gli Yardbirds. Ci andava con George Underwood, il suo complice, avevano quindici anni, maniaci di rhythm'n'blues. Molto precoci nei loro gusti musicali, ogni volta erano sempre i più giovani. A tredici anni nei club locali o a quindici nelle discoteche di Londra.
Bowie andava nei locali per vedere e capire quello che capitava. Ci andava sia per l'esperienza sia per "riempirsi" le orecchie, per il volume alto, per ascoltare Georgie Fame, per scoprire il jazz.
Dice "era bello passare accanto ad una nuova moda che stava per nascere".
Da questa affermazione si capisce la sua "attenzione" verso il nuovo, era affascinato da tutto ciò che era arte.Da ragazzo, impazziva per il music-hall, lo affascinava. Il suo primo spettacolo, prima dei concerti di rock'n'roll, è stato Cabaret, con Judie Dentch. Le luci erano magnifiche, tutte bianche. Anni più avanti, le ha utilizzate per lo Station To Station Tour…Non sapeva che si chiamasse "illuminazione brechtiana". Per lui non erano che spot molto bianchi, che illuminavano dai lati del palcoscenico invece che dall'alto. Per lui è stato molto eccitante scoprire un altro mondo. Da lì si è aperto tutto un mondo. Gli piaceva il lato da clown triste del "music-hall", si era sempre sentito vicino a Charlie Chaplin, al Pierrot che interpretava Lindsay Kemp.



Con il termine music-hall ci si riferisce ad un genere di spettacolo teatrale e musicale dal vivo che fu popolare nella Gran Bretagna tra gli inizi del XIX secolo e la metà del XX. Per estensione, con lo stesso termine si indicano sia gli edifici che ospitavano spettacoli appartenenti al genere del music-hall sia i componimenti musicali che li accompagnavano. Il music-hall è specificatamente uno spettacolo di arte varia ravvicinabile per genere e genesi al café-chantant ed al varietà: si tratta, infatti, di un genere popolare che presentava in luoghi non convenzionali come pub, ristoranti e solo in seguito teatri, numeri di arte varia eseguiti da diversi artisti come mimi, cantanti, musicisti e così via.




Per tali ragioni David bowie potrebbe essere l'utente per eccellenza del mio progetto, che si configura come una rivisitazione in chiave moderna del music-hall.
Il salotto cittadino sarà attrezzato per ospitare spettacoli di ogni genere, ogni piano dell'edificio sarà adibito ad una diversa tipologia funzionale (dalla sala espositiva per i giovani emergenti al library caffè per gli amanti del genere). Il progetto sarà integrato inoltre di un piccolo "hotel", delle stanze dove verranno ospiatati gli artisti.


2 commenti:

  1. Ok, ma non da solo. Almeno con Annie!
    Vedi, per seguire il filo!
    http://www.youtube.com/watch?v=BFhcoabmsdI&fmt=18

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  2. Cara Laura, ho parlato con mia moglie architetto Donatella Orazi,veramente esperta di Bowie. Lei è molto interessata al tuo concept che trova stimolante. Ritiene però che tu debba mettere a fuoco la chiave di "trasformazione" e "adattabilità". Insomma proprio la possibilità di trasformarsi "in mille cose diverse" degli spazi a lei pare una chiave importante per Bowie, camaleontico personaggio per eccellenza! Se vuoi dialogare con Donatella orazi, questa la sua email
    millestelledona@gmail.com
    Nel frattempo mi è venuto in mente che una volta ho incontrato le persone super esperte e appassionate di Bowie, che hanno un fan club e molte iniziative
    Questo il loro sito
    http://www.velvetgoldmine.it/index_net.asp
    Potrebbero essere veri clienti virtuali!!
    Mandami una email quando hai letto e digerito la faccenda

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